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L'implementazione del concetto di resilienza aziendale all'interno dell'organizzazione
Nel secondo post della nostra serie dedicata alla resilienza aziendale, abbiamo visto come costruirla sia dentro sia fuori dell'area ICT di un'organizzazione.
Il terzo (e conclusivo) contributo si sofferma sul tema delle «attività ricorrenti e pratiche di manutenzione essenziali», fornendo una serie di esempi concreti che sono utili a capire come un'organizzazione possa effettivamente implementare il concetto di resilienza aziendale.
Gli esempi di attività ricorrenti e pratiche di manutenzione essenziale nell'implementazione della resilienza aziendale

Di seguito, alcuni esempi di attività ricorrenti e pratiche di manutenzione essenziali tramite le quali si concretizza il concetto di resilienza aziendale all'interno di un'organizzazione:
A. Monitoraggio e aggiornamento della valutazione dei rischi
- Revisione periodica dei rischi aziendali: è cruciale effettuare una valutazione regolare dei rischi non ICT per identificare nuove minacce e adattare il piano di continuità operativa (BCP). Ciò include l'analisi delle variabili esterne come i cambiamenti normativi, le fluttuazioni economiche e l'evoluzione della supply chain.
- Test e simulazioni: simulare scenari di crisi non tecnologici, come interruzioni della catena di approvvigionamento o emergenze logistiche, per valutare l'efficacia del piano di risposta e apportare miglioramenti basati sui risultati ottenuti.
B. Manutenzione dei processi operativi
- Ottimizzazione dei processi: conduzione di audit periodici dei processi aziendali per verificare che le pratiche operative siano aggiornate e flessibili. Implementare miglioramenti continui per garantire che i processi possano adattarsi rapidamente ai cambiamenti di mercato o interni.
- Revisione della logistica e dell'approvvigionamento: aggiornare costantemente le strategie logistiche per affrontare potenziali interruzioni e garantire un approvvigionamento stabile e sicuro.
C. Aggiornamento delle competenze del capitale umano
- Programmi di formazione ricorrenti: pianificare sessioni di formazione periodiche per i dipendenti, mirate allo sviluppo delle competenze chiave come la gestione dello stress, il problem-solving e la leadership in situazioni critiche.
- Feedback e miglioramento continuo: implementare meccanismi di feedback per monitorare l'efficacia delle formazioni e apportare modifiche ai programmi in base alle esigenze emergenti e alle nuove sfide.
D. Manutenzione della comunicazione interna ed esterna
- Verifica dei protocolli di comunicazione: effettuare controlli regolari dei protocolli di comunicazione per garantire che siano adeguati alle esigenze aziendali e alle aspettative delle parti interessate. Ciò include l'aggiornamento delle linee guida per la gestione delle crisi e delle emergenze.
- Simulazioni di comunicazione: realizzare esercitazioni per testare la capacità del team di mantenere una comunicazione chiara e efficace durante situazioni stressanti o eventi imprevisti.
E. Manutenzione della cultura e della resilienza
- Valutazione periodica della cultura aziendale: monitorare attraverso sondaggi interni e incontri la percezione dei dipendenti riguardo alla cultura della resilienza e all'adattabilità dell'azienda. Assicurarsi che ci sia un allineamento tra i valori aziendali e le pratiche quotidiane.
- Sessioni di team-building: organizzare regolarmente attività di team-building che incoraggino la collaborazione, la proattività e il pensiero creativo, fondamentali per mantenere alta la motivazione e la capacità di problem-solving durante le sfide.
F. Pianificazione della manutenzione preventiva
- Piano di manutenzione annuale: strutturare un piano annuale che includa scadenze specifiche per la manutenzione di tutti gli aspetti sopra elencati. Questo piano dovrebbe prevedere revisioni trimestrali e un aggiornamento completo almeno una volta l'anno.
- Indicatori di prestazione chiave (KPI): definire e monitorare KPI specifici per misurare l'efficacia delle attività di manutenzione e dei processi operativi, come il tempo di risposta alle emergenze o la capacità di mantenere la produttività durante le crisi.
La tabella riepilogativa di rischi, responsabilità ed azioni per rafforzare la resilienza aziendale
Tramite questa semplice tabella possiamo visualizzare e confrontare efficacemente i rischi individuati, nonché definire le responsabilità e stabilire quali azioni devono essere intraprese per rafforzare la resilienza aziendale.
Area di Resilienza | Tipo di Rischio | Impatto Potenziale | Probabilità di Occorrenza | Misure di Mitigazione | Responsabile | Priorità |
Tecnologia (ICT) | Attacchi informatici | Alto | Alta | Sistemi di sicurezza avanzati, backup regolari | IT Manager | Alta |
Software (ICT) | Malfunziona-menti software | Medio | Media | Test periodici e aggiornamenti | Responsabile QA | Media |
Infrastruttu- ra (ICT) | Guasti hardware | Medio | Bassa | Contratti di manutenzione, hardware ridondante | Tecnico IT | Media |
Supply Chain (NON ICT) | Ritardi nella fornitura | Alto | Media | Diversificazione fornitori | Responsabile Logistica | Alta |
Risorse Umane (NON ICT) | Assenza di personale critico | Medio | Bassa | Piano di successione e formazione incrociata | HR Manager | Media |
Ambiente (NON ICT) | Disastri naturali | Alto | Bassa | Assicurazioni e piani di evacuazione | Facility Manager | Alta |
Ecco come leggere e utilizzare la tabella:
- Area di Resilienza: Differenzia se l'elemento in questione è legato all'ICT o a fattori non ICT.
- Tipo di Rischio: Identifica il rischio specifico per l'area indicata.
- Impatto Potenziale: Valuta l'entità del danno in caso di manifestazione del rischio (es. basso, medio, alto).
- Probabilità di Occorrenza: Stima la frequenza con cui il rischio potrebbe verificarsi (es. bassa, media, alta).
- Misure di Mitigazione: Specifica le azioni da intraprendere per ridurre il rischio o gestirne l'impatto.
- Responsabile: Indica la figura o il reparto responsabile dell'attuazione delle misure.
- Priorità: Determina l'urgenza dell'intervento, basata sulla combinazione di impatto e probabilità (es. bassa, media, alta).
Autore: Aurelio Stefanoni
Senior Manager, iuXta Management Consulting
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